C’è un’espressione popolare toscana che descrive benissimo l’errore di chi persegue un risultato ma per la fretta sbaglia ansiosamente i tempi: “voler togliere l’uovo dal culo della gallina”, senza aspettare che l’abbia depositato. Quello che è successo probabilmente rientra un po’ in questa peculiare casistica. Ma non basta: a pochissima distanza, sempre per patrocinare la definitiva chiusura del paese intero, un altro esperto ospite fisso di vari programmi TV, Massimo Galli, afferma che il suo ospedale è invaso da malati affetti dalla famosa variante inglese, l’ultimo spauracchio dei media chiusuristi. E niente, rimedia una figuretta non da poco, perché l’ospedale lo smentisce categoricamente.
Da quel momento comincia il fuoco di fila e il 17 febbraio anche uno degli organi più attivi del circolo chiusurista, il Corriere della sera, con un articolo di Fabrizio Roncone, rileva la continua e fastidiosa presenza dei “virologi” che danno pareri politici in TV.
Sul fronte politico li inchioda Giovanni Toti, che prima invoca il lockdown per Ricciardi, e poi denuncia senza mezzi termini il protagonismo degli “esperti che nutrono il proprio narcisismo col terrore altrui”. A sua volta Matteo Salvini ribadisce: “Non ho parole. Non se ne può più di 'esperti' che parlano ai giornali, seminando paure e insicurezze”.
Insomma, forse il ruolo della compagnia sarà ridimensionato e sarà sobriamente pregata di dare i propri consigli direttamente al governo, limitandosi per il resto a contribuire all’informazione scientifica senza la pretesa di sostituirsi alla politica, oltre tutto spesso con proposte contraddittorie.
Noi, che questo fenomeno mediatico abbiamo cominciato a detestarlo si può dire fin dall’inizio, non potremmo che trarre sollievo da questa liberazione: una liberazione che forse dovremo attribuire al benefico Zeitgeist comunicativo dell’era Draghi e alla fine dell’epoca casaliniana, tutta post e dirette Facebook. Intendiamoci, qualcuno c’era già arrivato: in Francia, a quanto riportano vari organi di stampa, fra cui Il Giornale, è già qualche settimana che Macron ha posto fine a questo teatrino. Dopo che il presidente del Comitato scientifico Delfraissy aveva esternato la necessità di un confinement molto duro, ha imposto agli scienziati consulenti della politica questa linea: unità, concentrazione totale sugli obiettivi e zero protagonismi o allarmismi.
Ma sti francesi, si sa, sono sempre un pezzo avanti a noi.
(Pubblicato sull'Occidentale del 21-2-21 col titolo "Il crepuscolo dei virologi" con lo pseudonimo Cominius)
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