mercoledì 11 maggio 2011

Umorismo nordista e razzismo da osteria padana

Il ministro Tremonti a Bologna da compassato professore si trasforma in battutista spiritoso e liscia il pelo al razzismo antimeridionale leghista:
"Se votate a sinistra, il prossimo sindaco si chiamerà Alì, magari Alì Babà, perché il babà ce lo metterà Merola - dice Tremonti - a proposito, quando mi hanno detto che hanno fatto le primarie e che hanno scelto uno che si chiama Merola, ho pensato: ma siamo a Bologna o a Napoli?"
Si sa, le battute del titolare spesso non fanno ridere, ma quelle del delfino designato fanno davvero piangere. Anzi no, sul palco ridevano di cuore in tanti: si vede che i nordisti autentici si divertono così. 
Ma lui, il compassato professore, non è che si è fatto l'idea che per succedere a tanto barzellettiere è necessario  competere su questo terreno? Io lascerei perdere, anche perché il titolare è mooolto più accorto nel marketing elettorale e certo non si aliena con una botta sola le simpatie della gente del Sud.
Intanto quelli del Pdl, che non oso pensare dovrebbero garantire l'unità del territorio italiano, anche per la loro storia e composizione sociale,  ma che almeno dovrebbero essere sensibili al target elettorale meridionale, sono tutti contenti perché all'inizio di questa sceneggiata antinapoletana è stato suonato/cantato anche l'inno di Mameli. Dei tricolori issati e ammainati, dell'ennesimo spregio di Bossi verso la bandiera nazionale, della sua ennesima evocazione della nazione "inventata" padana, che, manco a dirlo, rappresenta il futuro, non c'è traccia negli interventi di questi loquaci ex- (mai abbastanza ex) alleati nazionali.
L'aggettivo giusto, benché ovviamente motivato anche da solidissime ragioni elettorali,  è uscito dalla bocca di Bersani: indecoroso.
C'è da dire che dall'altra parte gruppi di difensori della democrazia sempre vigilanti hanno tentato di disturbare il comizio e, se avessero potuto, anche di impedirlo, inscenando le solite gazzarre intolleranti e tendenzialmente violente.
Insomma, "ovunque il guardo giro", Dio che desolazione in questo radioso maggio 2011!

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